lunedì 22 luglio 2013

HIGHLORD- THE WARNING AFTER


The Warning After è il settimo album del gruppo piemontese Highlord, attivo dal 1996. Pubblicato dall'etichetta Punishment 18, il disco offre un Power/Heavy molto melodico, con trame piuttosto complesse che spesso ricordano atmosfere Prog, con riff veloci e cambi di tempo continui. Gli Highlord sono musicisti e songwriters eccellenti, ma hanno un difetto che purtroppo non si può fare a meno di notare: le linee melodiche della voce. Il cantante Andrea Marchisio, nella band dal 2002, quando sostituì il predecessore Vascè, ha una buonissima estensione vocale e un timbro pulito e piacevole che spesso mi ricorda James LaBrie, ma le linee vocali spesso (soprattutto nella prima parte del disco) non esaltano le sue doti, sprecandole, e non lasciano nulla di interessante all'ascoltatore. L'album si apre con un intro non indimenticabile, "Tonightmare", al quale segue "The Goggle Mirror", veramente bellissima dal punto di vista musicale ma- come anticipato- mediocre dal punto di vista vocale. Stessa identica opinione per la successiva "Brothers to the end". Dopo un piacevole interludio strumentale di circa due minuti inizia il vero The Warning After: musica eccellente e finalmente Marchisio che sfodera tutta la sua estensione e ritornelli di gran classe come in "Standing in the Rain" o nella successiva "No More Heroes". Da segnalare anche "Of tears & rhymes", un crescendo maestoso introdotto dal pianoforte di Emanuele Salsa e impreziosito da un eccezionale assolo di Stefano "Sted" Droetto alla quale segue la titletrack, bella canzone che però non aggiunge nulla alla ricetta del disco. La nona traccia "In this Wicked World" è caratterizzata da un martellante riff Heavy e un assolo con Wah- wah molto melodico, che ci trascinano poi alla traccia finale, "Arcade Warriors" classica canzone Power con coro epico nel ritornello. Siamo giunti alla fine, e per il recensore è molto difficile dare una valutazione: la band è senza dubbio composta da musicisti formidabili, ma metà album zoppica per via di vocals piuttosto superficiali, e dopo quasi 20 anni di esperienza e tonnellate di talento questo è un errore non trascurabile. Peccato, poteva essere veramente un capolavoro.

VOTO: 7,5/10
-JACK-

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