lunedì 8 luglio 2013

EXTREMA – THE SEED OF FOOLISHNESS

 
Salve, gente. Dopo quasi un mese che non recensivo nulla sono tornato con una band (sempre del nostro underground) che è attiva da 20 anni ma che non avevo mai sentito nominare: gli Extrema. Prima di ascoltare il disco mi domandavo: “Com'è che non conoscevo questa band così attiva nella nostra Italia?”. Dopo l'ascolto di “The Seed of Foolishness” e l'averlo letto qua e la la biografia dei Nostri credo di essermela data una risposta.
Ma partiamo con ordine: gli Extrema suonano un misto di Punk, Thrash e Groove Metal e hanno avuto una carriera con molti alti e bassi e questo loro nuovo lavoro doveva essere una vera e propria bomba in una discografia piacevole ma non particolarmente entusiasmante. Partiamo con ordine: l'iniziale “Between the Lines” è un Groove possente ed incalzante bello da ascoltare ma abbastanza monotono verso la fine, con l'ottima voce di Gianluca Perotti che si erge potente e la 7 corde di Tommy Massara veloce e precisa che regala assoletti melodici carini. La successiva “The Politics” sembra fare molto il verso al tipico mosh-sound degli Anthrax, mentre la seguente “Pyre of Fire” è un altro Groove che plagia (in maniera positiva) i Pantera, sopratutto al ritornello. Si arriva a poco più di metà disco con “Bones”, classica canzone che inizia con la chitarra acustica, che si può descrivere come una ballata pesante ma noiosa e con la caratteristica voce di Perotti che non si abbina completamente (a mio parere). Vi è poi “Deep Infection”, in puro stile Metallica alla Kill' Em All, canzone veloce e dinamica e con buoni cambi di tempo, che è quella che mi è piaciuta di più insieme alla successiva “Sick and Tired”, la traccia con più personalità presente nel disco. Infine troviamo è “A Moment of Truth”, una ballata acustica che ricorda più uno di quei pezzi Country/ Blues che si sentono nei vecchi film western che una canzone Metal, la quale l'ho trovata fuori posto rispetto alle altre e un po' risollevata dall'esilarante finale presente dopo circa 3 minuti di buio (che non svelo per lasciarvi la sorpresa). Quindi... Sono deluso? Perplesso? Rimasto piacevolmente affascinato da un “disco citazione” che rimane saldamente legato alla tradizione? Sinceramente non so come prendere questo disco; vi consiglio di farci comunque un giro, potrebbe interessarvi un po'.

VOTO: 6,5/ 10
-ULTHAR-


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