Benvenuti nel circo degli orrori, cari lettori. E’ giusto
dirvi che, una volta entrati, vi imbatterete in lotte contro pagliacci malvagi
e zombie, ma non temete, una volta sconfitti potrete usare le nostre attrazioni
migliori. Ma lasciate che vi presenti il pezzo forte di Zombieland: gli
Splatters eseguiranno, solo per voi, un Punk/Heavy Metal intinto nel Glam ed
influenzato da band come Misfits e W.A.S.P., fino ad arrivare ad artisti come
Alice Cooper, White Zombie e GWAR; cercando di ripagarvi per avere sconfitto i
fastidiosi esseri che infestavano il circo, prima del vostro arrivo. …Ok dai,
mi sono divertito abbastanza ad inventare la storiella, tral’ altro abbastanza
basilare e scontata, ma chissene frega, torniamo seri. Purtroppo vi devo
anticipare che, a parere il mio, il disco non è dei migliori, ma ora vi andrò a
spiegare passo per passo cosa c’è che non va, ed ovviamente anche le cose
positive, che non mancano comunque. Inanzitutto: la produzione risulta molto
appiattita e quasi priva di dinamicità, cosa che rende l’ ascolto del disco
piuttosto faticoso e complicato, cosa che fa perdere molta qualità a “Fear in
the Park”; altre cose che penalizzano l’ album sono le atmosfere/suoni da film
horror di bassa categoria, e soprattutto la mancanza di personalità, infatti la
musica della band risulta molto derivata. Nonostante questo l’ album contiene
riff carini (ma non sempre, anche perché il suono delle chitarre risulta
zanzaroso) e piccoli assoli godibili; non è da trascurare però una capacità di
mantenere buone ritmiche, e brani esempio come “Welcome to Zombieland”, miglior
canzone del disco, a mio avviso. C’è ancora un pochetto da lavorare su alcune
cose e ragionarci sopra, ma attenderò sempre il ritorno degli Splatters,
sperando sia più maturo, accurato e sviluppato del loro debutto.
VOTO: 5,5/10
-SADIK-
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