giusto e chitarre potenti quando serve. Le varie tracce tra loro sono quasi sempre differenti, in modo da non annoiare mai l'ascoltatore e in ogni brano vi è quella dose di violenza e mistero che secondo me dona a questo album una buona dose di originalità. L'unica traccia su qui mi voglio soffermare è la quarta ovvero "Dance of dead shapes" che secondo me è la migliore di tutte, dato l'alternarsi maggiormente di parti potenti a parti più oscure e misteriose, come sopra citato. Attivi dal 2011, tra mille peripezie ci hanno impiegato ben 2 anni per produrre questo piccolo capolavoro, e posso dire che ne è valsa la pena, ottimo lavoro!
VOTO: 8,5/10
-KOR3-
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