Dopo tredici anni di attività e tre dischi pubblicati, gli
italiani Cancrena tornano alla riscossa grazie al loro nuovo album in
questione, “Hidden Depravity”. Il disco è un concentrato di energia stile Wylde
con notevoli influenze delle band di riferimento Thrash anni ‘90, soprattutto
per quanto riguarda Pantera e Testament; le ritmatiche del disco proseguono
sempre serrate ed energiche: un buona dose di tecnica e violenza rendono il
sound “vivace” e invidiabile, nonostante manchi un pizzico ti tiro che
renderebbe le tracce godibili già al primo ascolto. I riff della chitarra sono
di forte impatto, merito di un groove pieno e ben ritmato, soprattutto per
quanto riguarda brani come “Dark Torment”, “Black Underground” e la title track
“Hidden Depravity”, belli anche gli assoli. Ottima prestazione del bassista, le
canzoni sono ritmate in modo non troppo semplice, e non solo, in molte parti
dei brani si riesce chiaramente a sentire il bassista all’ opera, il quale fa
uso anche di un’ efficace tecnica; la sezione della batteria ha una stilistica
classica: doppia cassa, ritmo serrato e martellante. Alle parti vocali troviamo
una voce sporca alla Anselmo, buona sia nelle parti più basse che in quelle più
alte, urlate e scream; nulla da dire per l’ audio, l’ album è ben mixato e
prodotto; pecca molto invece l’ originalità, servirebbe un po’ più di carattere
proprio alla band, basterebbe questo sforzo per far risaltare di più la band
nel panorama odierno, visto che di band ultra-influenzate ce ne sono già in abbondanza.
Detto questo, attendo il prossimo lavoro di questi bravi musicisti, sperando e
aspettandomi anche qualcosa di meno derivato.
VOTO: 7/10
-SADIK-
-SADIK-
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