giovedì 31 gennaio 2013

TOP 3: GENNAIO (2013)


1. Thy Light
    Depressive Black Metal
2. Dreariness
    Depressive Black Metal
3. Secretpath
    Death/Black Metal


NOSTALGIA – 512 DEVIL MUSIC VOL. 2



Veramente un progetto particolare, presentatasi a me come una band Depressive Black, mi sento obbligato a smentire questa affermazione. Infatti la maggior parte è Punk leggermente pizzicato dal Noise e dal Crust nelle parti più veloci, influenze Depressive le trovo solo nella parte vocale e in qualche riff, ma generalmente l’ album mi ricorda abbastanza le sonorità varie dei Turbonegro. Le chitarre hanno un suono Hardcore e riff non da meno, la batteria tiene ritmi del Punk più classico anche se nei punti più veloci la band prende una svolta più sul Crust. Maggior parte della voce è in clean (anche qui puramente Punk) e la parte più Depressive Black esce raramente con qualche urletto qui e là. Mah, ce ne sarebbe da dire che sono una pessima band, ma li salvo solo per l’ originalità, anche se l’ audio è abbastanza casereccio.

VOTO: 6/10
-SADIK-



mercoledì 30 gennaio 2013

BRAIN WASHED – WRECKED


I Brain Washed sono band polacca Thrash/Speed Metal nata nel 2011. La loro musica è veloce ed aggressiva, le loro radici sono ben saldate allo stile degli Anthrax con qualche richiamo minore di band come S.O.D. o Vio-lence. Tra i punti di forza della band troviamo la capacità tecnica ne troppo basilare ne troppo complessa e uno di quei tiri che fa apprezzare i brani al primo ascolto. La parte strumentale si basa per lo più su un riffing veloce e pieno di Groove, una doppia cassa usata spesso accompagnata da ritmi devastanti e veloci e per finire da un basso che spesso riesce a stupire l’ ascoltatore. Buonissima band, consigliata.

VOTO: 8/10
-SADIK- 



martedì 29 gennaio 2013

Культура Курения - Рвота 2.0


Культура Курения è un progetto Black Metal con influenze Post-Punk nato in Russia nel 2011. Durante il corso dell’ album si denotano piccole influenze Doom nella base strumentale e per quanto riguarda il vocalist non mancano interpretazioni Depressive Black. Spesso le chitarre partendo da un suono distorto e freddo vanno a finire in parti tristi e malinconiche, stessa cosa per la batteria che inizia con ritmatiche più sul Black e sfocia nei classici ritmi del Post-Punk; uno dei punti di forza della band è sicuramente la parte vocale grazie ad uno scream grezzo e spesso sofferente. Ottima band, peccato sia solo un EP da venti minuti, meritano molto.

VOTO: 7/10
-SADIK-



lunedì 28 gennaio 2013

PSYGNOSIS – SUBLIMATION


Dopo l’ uscita del primo album “Anti-Sublime” la band torna in scena con il nuovo EP “Sublimation”. Personalmente vedo questo disco come un cambio musicale che svolta verso un Elctro-Deathcore, e devo dire che non mi è piaciuto molto. Le atmosfere che c’erano nell’ album precedente si sono quasi del tutto perse, sono presenti troppe re-visite o remix di brani già prodotti in precedenza ed i pochi brani nuovi non mi convincono affatto perché presentano uno stile troppo omogeneo e il sottofondo in Dubstep le incasina sempre di più. Ma una mezza novità bella c’è, infatti il growl che viene usato è migliorato rispetto al lavoro precedente, ma nel canto pulito il valore che una volta era presente viene smarrito; la parte in elettronica è ancora molto presente ma non riesce a creare quell’ atmosfera che caratterizza la band. Un EP che personalmente trovo pessimo e privo di fascino, ma continuo a sperare nel futuro.

VOTO: 4,5/10
-SADIK-




sabato 26 gennaio 2013

KILLER PENIS - HELL IS MY PLACE









I Killer Penis sono una band Punk Rock,Glam Rock,Punk nata nel gennaio 2011, da un'idea del chitarrista e dal cantante, nei pressi di Montecatini Terme. Il gruppo si ispira ad artisti come GG Allin, Stooges, Motorhead, Fuzztones e tanti altri; il risultato è una miscela di Punk Rock/Hard Rock con testi simili a quelli di GG Allin (appunto annoverato tra le influenze dei Killer Penis). Hell is my Place è un album dalle sonorità piuttosto aggressive e veloci, più simili all'Hardcore che al Punk Rock,mentre i testi sembrano essere ,a loro modo, violenti (nello specifico per "Your Face needs Kicks e Fuckin Loser) e intrisi di uno humour volgare (Milf, Hard Coitus e Cowboy Pussy), tracce come Hell is my Place (la title track) e Don't give a Fuck invece, sono orientati verso l'indifferenza ed il non rispetto delle regole,testi come già detto, simili a quelli di GG Allin. Sono proprio questi gli elementi che fanno di Hell is my Place un album che merita di essere ascoltato e per essere considerato sia un buon album Punk che un buon inizio per la band toscana. Bello. 

VOTO: 7/10
-Dom-



venerdì 25 gennaio 2013

FAILURE – PERFECT ISOLATION


I Failure sono una band Post-Rock formatasi nel 2011 in Honduras. Devo dire di non avere sentito mai nessun gruppo provenire da questo paese, e mi sono già stupito; infatti la band è molto influenzata dal Progressive Rock e da varie stilistiche Atmospheric, pur avendo avuto un incipit Depressive Black Metal. Le atmosferiche chitarre con un suono molto armonioso e la batteria stanno alla base del tutto, interessanti i tamburi che spesso irrompono il ritmo in modo quasi tribale; il Depressive Black non si è del tutto perso infatti le poche parti vocali hanno a che fare proprio con quello pur non essendo il classico scream. Direi un disco più che buono, perfetto per chi si vuole isolare dal mondo per tre quarti d’ ora e lasciarsi trasportare dalla musica.

VOTO: 7,5/10
-SADIK-



giovedì 24 gennaio 2013

TOMB - 鳳凰絕 (PHOENIX WILL BE DEAD)


Tomb è un progetto Depressive Black Metal supportato interamente dalla Cinese Pest Production. C’è una grossa differenza fra questo EP e il Full-length precedente “Witches Sabbath”, infatti questo nuovo disco riesce a trasmettere dolore e struggenti emozioni.Grazie alle chitarre distorte e melanconiche si denotano influenze Blackgaze e le atmosfere che creano vengono arricchite da tristi temporali; spesso la stilistica della batteria varia tra il Depressive e il Black Metal classico, ma ben incalzata dal basso. Punto forte della band è sicuramente la voce, grazie ad una perfetta intonazione ed espressività viene sprigionato tutto il dolore che la band vuole trasmettere, strazianti urla e dolorosi scream sono frutto di un grande impegno prolungatosi in tutto questo tempo. Buon disco.

VOTO: 7/10
-SADIK-




mercoledì 23 gennaio 2013

VALLENDUSK – VALLENDUSK




I Vallendusk sono un quartetto formatosi nel 2011 con l’ intento di dar alla luce una buona band Atmospheric Black Metal, ma nonostante questo si sono aggiunti anche componenti Blackgaze nella composizione. La colonna portante della band sono sicuramente le chitarre grazie a riff molto veloci e con un suono melodico che creano tutta l’ atmosfera dei brani; lo scream del vocalist è tipico del Black Metal ma nulla di particolarmente innovativo. Bravo il batterista che tiene un ritmo veloce con la doppia cassa e ne allega uno lento creato da rullante e piatti, raramente anche con qualche tocco di Prog; pecca il basso che si sente veramente poco e spesso è coperto dalla batteria. Non male, un inizio quasi ottimo.

VOTO: 7,5/10
-SADIK-



martedì 22 gennaio 2013

BAUDA - EUPHORIA...OF FLESH, MEN AND THE GREAT ESCAPE



Il progetto “Bauda” si forma nel 2006 grazie a Cesar Marquez sottoforma di one-man band proponendo un Progressive Rock/Folk strumentale molto rilassante e con un’ ottima tecnica. Ma ora la band si è del tutto rivoluzionata, infatti si sono aggiunti un bassista ed un batterista e grazie a loro il gruppo si converte ad un Neofolk/Post-Rock/Progressive Rock. Meglio espresso, la loro musica è un mix di molti generi oltre a quelli espressi qui sopra, possiamo sentire influenze Atmospheric, Shoegaze e in alcuni punti persino Pop. Durante il corso dell’ album spesso le chitarre hanno un suono molto melanconico che ricorda band come Opeth e Gospeed You! Black Emperor che possono avere un ritmo lento piuttosto che veloce; il basso sostenuto dalla batteria sta alla base del ritmo di ogni brano e mantiene costantemente una buonissima tecnica. L’ uso del sintetizzatore non è affatto raro, infatti va ad arricchire ogni brano già ottimo di persé e riesce a dar vita ad atmosfere intense. Veramente un progetto particolare che deve essere capito, consigliati sopratutto agli amanti di musiche particolareggiate, malinconiche e piene di atmosfera.

VOTO: 8/10
-SADIK-



lunedì 21 gennaio 2013

ROARBACK - FACE THE SUN (EP)


I Roarback sono una band danese nata nel 2010 e il loro genere ruota intorno al Thrash/Death Metal, influenzato rispettivamente da quello degli anni '80 e '90. "Face the Sun EP" è un lavoro eccellente, ricco di riff aggressivi, di assoli di chitarra violenti, la batteria è possente e l' aggressività della voce si fa fortemente sentire. Questo EP, come la band, dunque, ha tutte le carte in regola per essere un buon album Thrash/Death. Unica pecca la presenza limitata del basso,che si sente troppo poco e solo in alcuni punti. Spero quindi in un futuro ritorno di questi ragazzi danesi,con un nuovo EP o con un nuovo album,meritevole quanto questo. Consigliatissimo.




VOTO: 8/10
-Dom-



giovedì 17 gennaio 2013

SYMBOLYC – ENGRAVED FLESH



Dopo quasi un anno in studio esce finalmente il primo full-leght dei Symbolyc, band Death Metal proveniente da Napoli. Il loro Death Metal è possente e massacrante, un suono molto omogeneo ed influenze di band come Behemoth, Decapited ed Entombed fanno da base ad un growl inesorabile ed irrompente abbastanza simile a quello di Dan Swano. Le ritmatiche molto veloci sono generate dal riffing “Slayeriano” appreso dalla band nel loro passato Thrash; ogni tanto degli assoli di stampo classico danno un tocco di classe al tutto. La prestazione del basso è ottima, riesce ad unire il ritmo della doppia cassa con quello delle chitarre, mettendo in luce un aspetto ancora più tecnico dell album; il drumming veloce del batterista dà quello che occorre all’ album, cioè devastazione e una gran potenza. Ottimi, consigliati.

VOTO: 8/10
-SADIK-



mercoledì 16 gennaio 2013

SECRETPATH – WANDERER



I Secretpath nascono nel 2008 dal chitarrista Pierluigi “Aries” Ammirata; da allora la band passa un periodo pieno di cambi di line-up, ma comunque non si scoraggiano e continuano a comporre nuovo materiale.  Alla fine del 2011 esce il secondo demo “Wanderer”, rispetto al precedente lavoro è molto più maturo e la qualità dell’ audio è quasi perfetta. Una band che partendo da un Black Metal melodico riesce a mescolare altri generi come il Technical Death ed il Progressive, sino ad arrivare al Gothic è qualcosa di veramente notevole; cambia ritmatici, parti in clean con un’ ottima interpretazione ed un’ elevata tecnica caratterizzano per certo la band; il drumming pieno e preciso del batterista sostiene il sound insieme alla chitarra con un elevata capacità e l’ alternarsi di growl e scream riesce a dare un tocco distruttivo al tutto. Ci troviamo davanti ad una band con un alto prestigio, l’ elevata capacità tecnica e l’ ottimo sound è uno dei punti forza della band, serviva in Italia un gruppo che vuole rivoluzionare la scena e ne è capace; anche se mantenersi a questi standard è veramente dura la band ha carisma e riesce a trasmettercelo, da brividi.

VOTO: 8/10
-SADIK


martedì 15 gennaio 2013

ACEDI – 2008 DEMOS


Acedi è un progetto Depressive Black Metal nato in Danimarca; questo disco comprende i due demo prodotti anticipamene, cioè “Glemt” e “Lonely Soul”. Iniziamo dal primo Demo contenente solo tre tracce, “Glemt” è il cuore del disco poiché ogni altra traccia si basa su essa, ma è anche l’ unica canzone che contiene dei “fail” purtroppo creati dalla chitarra; “Borte” è come se allungasse il brano precedente grazie a riff ben distorti e malinconici, la batteria è perfettamente nello stile del Depressive e buona la voce che incorpora in se anche il Black Metal più grezzo. Passiamo a “Lonely Soul”; già dalla prima traccia “Forladt i Skoven” si sente che è stata presa la decisione di estremizzare il tutto ma tenendo sempre il sound abbastanza antiquato; buona “Possession by Emptyness” che presenta melodie create da tastiere, ma non manca comunque il tocco oscuro che caratterizza l’ artista. Non da meno “Lifeless” e “…Livslykke…” che seguono comunque l’ andazzo dei due dischi.

VOTO: 7/10
-SADIK-




lunedì 14 gennaio 2013

THY LIGHT – SUICI . DE . PRESSION


Album inciso ben sei anni fa dalla band di successo Brasiliana e ristampato proprio quest’ anno dalla cinese Pest Production. Il disco è ottimo, le atmosfere che si creano sono ben strutturate e la malinconia non scarseggia, le chitarre di “In My last Mourning…” hanno un suono molto distorto, la batteria è di notevole spessore e risalta di più rispetto al resto della strumentazione. Le chitarre guadagnano importanza in “A Crawling Worm in a World of Lies” grazie al suono che viene messo alla pari con la batteria, impeccabile l’ interpretazione vocale in “I am the Bitter Taste of Gall” e  notevole il sottofondo creato dalla tastiera; e per finire abbiamo “…and i finally Reach My End”, anche qui ottimo tessuto tecnico che segue la linea di tutto l’ album. Brividi.

VOTO: 8/10
-SADIK-




domenica 13 gennaio 2013

EYELESSIGHT - i-i



Come definire questa band? Probabilmente il termine più appropriato è Blackgaze/Depressive Black Metal, infatti presentano molte sonorità e stili che caratterizzano questi generi musicali; pur contenendo solamente quattro canzoni, questo Demo ha già tracciato le linee base, le atmosfere sono ben scandite e la parte vocale è uno dei punti forza che distingue la giovane band. Il brano “Vuota Solitudine” presenta un ritmo classico del Depressive, la parte vocale è molto intensa e l’ interpretazione è quasi perfetta, le chitarre distorte a dovere formano un sottofondo infernale, cosa che troveremo anche nelle altre tracce. “Dolorestatico” è pura sofferenza tradotta in musica, in certi punti una chitarra cullante accompagna la malinconica base, ed anche qui l’ espressività del cantante rimane impeccabile; personalmente la canzone “7.12” la reputo la migliore dal punto di vista strumentale, poiché i riff si velocizzano e vengono messi più in risalto rispetto alle altre tracce. “Odd” chiude il disco in modo più energico grazie ad una batteria che guadagna spessore man mano che la canzone prosegue. Direi un inizio più che buono, meritano.   

VOTO: 7,5/10
-SADIK-




sabato 12 gennaio 2013

KAUSALGIA – FAREWELL


I Kausalgia sono una band Atmospheric Black Metal proveniente dalla Finlandia. In questo EP si possono anche osservare influenze Doom ed Ambient grazie all uso di due chitarre e un sintetizzatore. Il primo brano “Reincarnated” presenta riff puramente black metal, spesso ci sono accenni al malinconico creati dalle chitarre melodiche e da sinfonie in sottofondo; “The Drug” è decisamente più veloce rispetto agli altri brani, poiché la batteria ed i riff si sintonizzano e creano una base a dir poco superba. “Lupaus” prende una strada più melodica e malinconica rispetto alle altre, possiamo dire che la batteria “alleggerisce” il Black rallentandolo e rendendo le note più omogenee, le chitarre hanno un suono molto più melodico ed orecchiabile e l’ interpretazione vocale rende il prodotto più espressivo di quanto si possa immaginare; “Farewell” chiude il disco con stile tenendo la stessa linea del brano precedente. Consigliati, un bel lavoro.

VOTO: 7,5/10
-SADIK-



venerdì 11 gennaio 2013

LASTWAY RIDE - LAST WAY RIDE (EP)


I Lastway Ride sono un gruppo Hard'n'Heavy underground italiano formatosi a Milano nel 2011. Il loro EP è un misto tra sonorità pesanti tipiche dello Stoner, gradevoli assoli Hard Rock e riff Hard'n'Heavy. Ascoltando questo album ci si trova catapultati negli anni '70,negli Stati Uniti,(seppur con un sapore più moderno) in particolare per i temi trattati che hanno affinità con lo stile di vita dell'epoca. Le loro influenze come si può notare ascoltando l'EP sono quelle di Eric Clapton,dei Lynyrd Skynyrd,di Jimi Hendrix e di molti altri gruppi Rock che rivoluzionarono la scena musicale Rock di quel periodo. Si notano soprattutto somiglianze tra i Lastway Ride ed i Lynyrd Skynyrd,con il loro Southern Rock,qui con un suono leggermente più pesante. Ottimi in particolare gli assoli di chitarra, come già detto prima, e le prestazioni del batterista. Merita di essere ascoltato.

VOTO: 8/10

-Dom-


STROSZEK – A BREAK IN THE DAY


Chi l’ avrebbe mai detto che a Claudio Alcara, fondatore degli estremi Frostmoon Eclipse, fosse anche ideatore di un progetto acustico chiamato Stroszek? L’ album di fresca data “A Break in the Day” si basa solamente su melodie tristi e malinconiche, lo stile del chitarrista è versatile e morbido, l’ interpretazione vocale è superba e legata al resto tocca l’ animo e il cuore dei più sensibili. Le lacrime sono all ordine dell ascolto, le atmosfere che si creano durante il corso del disco sono come nebbie che si accasciano lentamente a terra, le emozioni che provoca sono forti ed intense, sicuramente chi ama passare una giornata grigia e piovosa guardando fuori dalla finestra troverà qualcosa di fantastico e speciale in questo disco. Un bel progetto, emotivi ed interessanti.

VOTO: 7/10
-SADIK-


giovedì 10 gennaio 2013

FROSTAGRATH – A DEPICTION OF A MELANCHOLIC REALITY


FrostAgratH è una one man band Depressive Black metal proveniente dal Cairo, Egitto. Il demo è composto solamente da due tracce; dopo la malinconica introduzione di “Reflection of a Bleeding Soul” abbiamo la seconda ed ultima traccia, “A Depiction of a Melancholic Reality”.  Le influenze che vagano sullo stile dei Mayhem e Nocturnal Depression sono molto presenti, infatti la batteria per la prima parte del brano tiene sempre un ritmo lento, per poi potenziarlo e velocizzarlo più avanti con la doppia cassa; le chitarre distorte a dovere creano un suono malinconico, stordente e confusionario; buona l’ idea della voce, anch’ essa distorta e soffocata. Carino come inizio, sono curioso di sentire i prossimi lavori.

VOTO: 7/10
-SADIK-



mercoledì 9 gennaio 2013

SUICIDE EMOTIONS – LAST CUT…


Suicide Emotions è un progetto solista Depressive Black Metal nato nel 2012 a Bari. E’ un inizio particolare, ci stacchiamo dal solito scream esasperato per spostarci su lamenti veri e propri, questo ci fa capire che si da anche un particolare peso alla base strumentale poiché molte band tendono a dare quasi tutta importanza alla parte vocale. Dopo l intro completamente strumentale ”Nostalgia…” inizia “Sad Emotions Pt. I”, le chitarre distorte creano una base infernale, il ritmo della batteria è tipico del Depressive e le sofferenti urla condiscono il tutto creando un vero e proprio stato di malessere. Dopo troviamo la continuazione del brano precedente, “Sad Emotions Pt. II” segue lo stile precedente ma velocizzando i suoni e dando più peso ai piatti, infatti la base tende a confondere l’ ascoltatore coprendo il suono delle chitarre, ma non troppo. La strumentale “Suffocation” stacca le prime due parti di Sad Emotions dall’altra copia seguente; “Sad Emotions Pt. III” e “Sad Emotion Pt. IV” aggiungono suoni malinconici e la batteria cerca di giocare su ritmi creati dai piatti e rullante. Un' altro distaccamento dalla quaterna delle emozioni tristi lo abbiamo con “Wonderful Vision of Suicide”, una canzone molto triste e sofferente dove nella parte finale subentra anche il pianoforte; il finale avviene con “Suicide”, un' altra traccia strumentale che chiude il disco in modo calmo e rilassante. Durante l’ ascolto di tutto l’ album possiamo notare che molti ritmi vengono ripetuti e prolungati sin troppo, il prodotto potrebbe risultare abbastanza monotono ad un primo ascolto, ma già dal secondo l’ album risulterà più limpido. Tutto è iniziato con una semplice nostalgia, ma si è prolungata sin troppo e, come è iniziato, è finito con un semplice e duro suicidio.

VOTO: 7/10
-SADIK-




martedì 8 gennaio 2013

ETERNAL SAMHAIN – OBSCURITATIS PRINCIPIUM

Gli Eternal Samhain nascono a Verona nel 2006 e dopo poco tempo si presentano come una forte e tenace band Symphonic Black Metal. Durante l’ascolto dell’ album, troviamo notevoli influenze che viaggiano sullo stile Cradle of Filth e Dimmu Borgir tuttavia non pensate male, ma non mancano quelle più estreme, come ad esempio Marduk e Dark Funeral. Dopo il sinfonico ed armonioso intro troviamo “BlackFrame”, in questo brano la voce cambia spesso intonazione, infatti il cantare in modalità Shagarth, spesso si muta nel recitare di Emperor Magus Caligula (questo cambio si può trovare anche nelle tracce successive); mentre le chitarre hanno un suono che non balza all’orecchio, le tastiere creano un sottofondo dolce e cullante che, stranamente, calza a pennello. “Vas Damnationis” presenta una batteria più veloce del brano predente, il tono della voce ricorda abbastanza quello di Dani Filth in album come “Damnation and a Day”; “Sinful in every Choice” ricorda abbastanza i Marduk grazie a riff ben scanditi e veloci, alcune parti melodiche distinguono il brano rispetto agli altri. La chiusura avviene con “Obscuritatis Principium”, lo stile dell’intro mi ricorda l’album “Cradle of Filth - Goodspeed in the Devil’s Thunder”, la batteria interrompe spesso il ritmo con passaggi veloci, le chitarre accompagnano la tastiera, che come durante tutto l’album resta impeccabile. Ci troviamo davanti ad una band che probabilmente è di gran lunga superiore ai Dimmu Borgir e ai Cradle of Filth sotto molti aspetti, un inizio col botto!

VOTO: 8/10
-SADIK- 



lunedì 7 gennaio 2013

REJEKTS – PROMO 2012


I Rejekts sono un progetto Black Metal che ritrae argomenti forti e cupi, come ad esempio il sadismo, la droga e la depressione. Più specificamente, la band prende vari generi oltre a quello citato qua sopra, infatti si possono sentire influenze Hardcore Punk e Grindcore. “Nihilius” fa da incipit al disco, i riff hanno un suono decisamente Hardocore, il ritmo della batteria spesso non è ben definito e si interrompe con dei passaggi o con brevi pause; “Asettico” e “Fango” prendo più una svolta più Grind grazie a riff veloci e una batteria quasi alla Napalm Death. “L’ Odio che hai dentro” mixa perfettamente il Black col Grindcore, in questa canzone la voce arriva all’ apice grazie ad una parlata veloce e precisa; la chiusura del disco avviene con “Abbandono”, altro brano molto veloce che si basa quasi esclusivamente su un riff. Buona idea basilare, aspettiamo l’ uscita definitiva.

VOTO: 6/10
-SADIK-




domenica 6 gennaio 2013

DREARINESS – MY MIND IS TOO WEAK TO FORGET

I Dreariness sono un progetto Blackgaze/Depressive Black Metal nato nel 2012 a Roma, in collaborazione con due musicisti dei Misere Nobis, anch’ essa band Depressive Black che si sta facendo un nome nel panorama italiano, sopratutto negli ultimi tempi. La band è nata con lo scopo di unire forti emozioni con suoni e temi caratteristici del Depressive, e direi che l intento è stato ben raggiunto. La base strumentale sa essere molto melodica e cullate  ma allo stesso tempo tristemente cupa, come in “Coming Home”, il brano è molto intenso ed esasperato, merito degli scream angoscianti (per intenderci, molto alla Nattramn ma femminili) e l’ espressività è a dir poco superba. Possiamo comunque trovare altre ottime tracce nelle canzoni successive, ad esempio “My last Goodbye” e “Madness”, la quale incorpora in se tutto il fascino del Depressive degli ultimi anni. Altra eccelletene canzone è “Dysmorphophobia”, il suono pieno della batteria accompagna perfettamente l’ esasperata voce; la chiusura dell album avviene con l’ omonima “My mind is too Weak to Forget”, che crea una finale perfetto in sintonia con tutte le altre canzoni. Una sola parola: Brividi.

VOTO: 8/10
-SADIK-

mercoledì 2 gennaio 2013

ALMA IRATA - ERRORE DI SISTEMA

Finche ci sarà da lottare contro artifici che non ci rappresentano! Fintanto ci sarà da esprimere la totale presa di distanza dai governanti!Fintanto che ci sarà da stringere un ideale di trasparenza e legalità, Alma Irata esisterà” [Alma Irata]

Il progetto Alma Irata nasce nel 2008, sin dai primi mesi la band cerca un sound riconoscibile e ben scandito ma associato quasi esclusivamente a tematiche politico-sociali. Infatti già dai primi brani il sound è ottimo, il suono della batteria rimbomba, le chitarre sono influenzate dall Indie ma, a tratti, con un suono Stoner. “Giù nel freddo” apre il disco in modo energico, grazie a riff con un suono (come ho accennato prima) Stoner e da una batteria ben ritmata; “Male Nostrano” è tra le migliori dell album, infatti è molto coinvolgente, grazie a dei ritmi orecchiabili e ben connessi l uno dall altro. Più si va avanti con i brani più si notano influenze stile Rage Against the Machine e Teatro degli Orrori, proprio come in “Nel tuo nome” e in “Quello che volevo”. Ottima canzone è “Odio”, l’ intro di basso è ottimo e mette in risalto la bravura dello stesso musicista, buona anche la prestazione delle chitarre; l’ album termina con “Oppio”, una mezza ballad con un suono molto melodico. Rende orgogliosi avere una band in Italia che affronta queste tematiche, la band merita, e non poco!

VOTO: 7/10
-SADIK-